mercoledì 25 novembre 2015

DRAGHI CINESI - CARATTERISTICHE


Il drago è una figura simbolica molto diffusa nella cultura cinese. Si tratta di una creatura mitologica molto differente dal tipo di drago dell'immaginario occidentale. Per lungo tempo simbolo del potere favorevole, della forza vitale, e della fertilità, è la personificazione del concetto di Yang, associato al clima e all'acqua, come colui che porta la pioggia. Insieme a Tartaruga, Fenice e Unicorno era uno dei quattro animali benevoli.
Nell'antica astronomia cinese, una delle cinque principali costellazioni celesti era chiamata il Drago Verde di Primavera, e la sua comparsa segnava l'inizio delle piogge di primavera.
Il Drago orientale (comune in Cina, Giappone, Corea) è descritto in questo modo: ha il corpo di serpente, le scaglie e la coda di pesce, le corna di cervo, il muso di un Quilin (in giapponese Kirin, una creatura mitologica orientale, identificata secondo alcuni con la giraffa e secondo altri con l'unicorno) con quattro lunghi baffi, due coppie di artigli d'aquila o di falco, zampe di tigre, e orecchie di bue, e occhi come quelli di un demone. I draghi cinesi hanno cinque dita per ogni piede (a differenza dei draghi coreani che ne hanno quattro e di quelli giapponesi che ne hanno solo tre).
Per spiegare non solo questa differenza, ma anche il motivo per cui in altri Paesi non esistono simili creature, una leggenda narra che i draghi (originari della Cina), ogni volta che si allontanavano dalla *patria* perdevano un dito e quindi alla fine decisero di fermarsi in Giappone altrimenti sarebbero rimasti senza dita.

Il drago maschio ha 81 scaglie (9x9) ed è rappresentato con la bocca aperta, la femmina ha 36 scaglie (9x4) e invece viene rappresentata con la bocca chiusa.
Il colore stabilisce la sua anzianità: il colore del drago più giovane, cioè che ha meno di 100 anni, è il nero ed è un drago che porta solo gli ordini
dei suoi superiori.
Il successivo è blu e svolge il compito di messaggero degli dei, insieme alla tartaruga, la fenice e la tigre bianca. Come tatuaggio da' protezione dalle malattie, disastri naturali, porta fortuna negli affari. 
Il drago verde ha più di 100 anni e appare come buon auspicio, porta vento e pioggia.
Poi ci sono i draghi rossi,
marroni e viola. 
Dopo 700 anni il drago diventa bianco e dopo viene 
considerato un dio. 
A 1000 anni diventa d'oro e chi indossa un tatuaggio con il drago d'oro è una persona che si suppone abbia il suo potere e raggiunga l'immortalità.


Si suppone che i draghi siano una manifestazione degli dei per apparire agli umani, ed esistono perciò moltissime leggende che circondano questa figura fantastica. 
Spesso il drago cinese è rappresentato con in mano una sfera di fuoco, che simboleggia il tuono, o il Sole ed è chiamata Perla Meravigliosa.


Tuttavia, secondo un'altra leggenda, «i draghi neri sono figli del drago nero-oro che ha più di mille anni. Rappresentano il Nord. I loro combattimenti aerei causano le tempeste. I draghi blu sono figli del drago blu-oro che ha ottocento anni. Rappresentano l'Est. Simbolizzano l'inizio della primavera. I draghi gialli sono figli del drago giallo-oro con un età di mille o più anni (è ritenuto il progenitore di tutti gli altri). Rappresentano il Superiore. Compaiono solo "al momento perfetto" rimanendo, per il resto del tempo, sempre nascosti. Vivono appartati vagando solitari. I draghi gialli sono i più venerati tra tutti gli altri. 
I draghi rossi discendono dal drago rosso-oro con un età di circa mille anni. Rappresentano l'Ovest. Sono numerosi così come sono numerosi i draghi neri. Come i draghi neri quando combattono nei cieli possono causare tempeste. I draghi bianchi sono discendenti del drago bianco-oro con un età di mille anni. Simbolizzano il Sud. Il bianco, in Cina così come in tutto l'oriente, è il colore del lutto e questi draghi sono un segno di morte (che dai cinesi non è ritenuto malvagio).»

In Oriente il drago è un simbolo di buona fortuna, come la tigre bianca, il cardellino rosso e la tartaruga nera. Ma la simbologia del drago subì nel corso dei secoli numerose trasformazioni.
Da simbolo popolare assunse, durante il periodo del regno Liu Bang della dinastia Han Occidentale (III sec. A.C.), il significato di antenato del clan dominante e di simbolo del potere imperiale. Successivamente (durante le dinastie Yuan, Ming e Qing) divenne esclusivo simbolo della famiglia imperiale. Tra l'altro, è da questo momento che i draghi (divenuti appunto Draghi Imperiali) trovano aumentato il numero dei loro artigli, da quattro a cinque. Un modo chiaro per stabilire la differenza con gli altri draghi, perché quelli della famiglia imperiale erano i più potenti. Quindi, al contrario della figura malvagia (spesso associata a Satana) del drago occidentale (come non citare l'iconografia di San Giorgio che uccide il drago?), in Oriente il Draghi erano figure di salvezza e aiuto, divinità a cui si ricorreva per ottenere la benefica pioggia nei periodi di carestia.


Unito alla figura della Fenice (altra creatura della Mitologia Orientale), il drago si riveste di una simbologia supplementare, descritta nel detto popolare "Drago che si eleva e fenice che plana" usata per definire un letterato di grande sapere. La coppia drago/fenice indica anche prosperità, nell'espressione "splendore di drago e bellezza di fenice". Le figure simboliche di un ragazzo che cavalca un drago e di una ragazza che cavalca una fenice riportano alla leggenda della coppia perfetta.


Il drago è anche uno dei dodici segni dello zodiaco cinese, che sono tutti rappresentati da animali, ma è l'unica figura mitologica.


Tratto da: http://casaditassorosso.altervista.org/draghi.html



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