venerdì 13 febbraio 2015

STORIA DI SETTE ARANCE E DI UN DRAGO DI FUOCO

Fiaba Drago

C'era una volta una Creatura che viveva in un castello, da sola, al buio. Si nascondeva a tutti e non voleva saperne di nessuno. 
Ogni tanto sentiva una magia che l'avvolgeva e che, al dire il vero l'avrebbe spinta anche ad uscire ma, la paura di farlo era enorme. Così se ne stava appartata e anche un po' furiosa in un angolo del suo solitario castello. 
Un giorno, qualcuno che sembrava sapesse della sua esistenza, senza dirle niente e mosso da pietà per quella situazione alquanto disagiata, le fece trovare fuori dalla porta un gran cesto d'arance.
La Creatura che ormai da tempo immemore viveva isolata in una perenne penombra e, che si era dimenticata dei colori del mondo, fu grandemente sorpresa quel mattino quando, dopo aver sentito bussare alla porta, vide davanti a se quel cesto pieno di sette meravigliose arance.
Neanche a dirlo, quei frutti erano magici e grande fu la sorpresa della Creatura quando, tagliato il primo ne scaturì un sole rosso. I suoi raggi erano molto forti, caldi, pieni di vita. La stanza dove si trovava s'illuminò di bagliori infuocati e la Creatura sentì scorrere più forte il sangue nelle vene, era piena di forza, di coraggio, di vita. Osservava, ascoltava, sentiva tutto ciò che accadeva, dentro e fuori di se ed era pervasa dallo stupore. 
Passato il primo momento di sorpresa, tagliò la seconda arancia e anche da questa ne uscì un sole, ma questa volta arancio come il frutto. Tutti i sensi della Creatura si attivarono ed improvvisamente incominciò a percepire con particolare intensità odori e sapori. La stanza era impregnata da un profumo di fiori appena sbocciati misto a quello di frutta fresca ma anche, si percepiva un delizioso aroma di dolci e di succulenti manicaretti. In bocca poteva quasi percepire la consistenza e la bontà di tutti quei cibi. 
Ancora più meravigliata la Creatura tagliò la terza arancia e questa volta il sole brillava di un vivido giallo. Il giallo di un sole splendente in un cielo limpido e terso, luminoso e bello come solo può fare in una di quelle giornate in cui senti, che nulla di male può accadere e che ogni bene è possibile.  I suoi pensieri diventarono più chiari, sentì più luce nei suoi occhi e si guardò attorno, come non aveva fatto da tempo. Ogni cosa che guardava era chiara, limpida e luminosa.
Fu così che tagliò la quarta arancia e fu un esplosione di verde. La linfa vitale l'inondò, tutto attorno a lei fioriva e cresceva e, il suo cuore traboccava di gratitudine e di desiderio d'espansione, quasi non osava ascoltare ma qualcosa di dimenticato in fondo al cuore vibrava di nuovo, amore!
Aprire la quinta arancia fu immediato e,un sole azzurro pieno di suoni e canti e musica riempì la stanza e poi tutto il castello. I pensieri ormai danzavano liberi e quasi giocando la Creatura aprì anche la sesta arancia. Un sole blu, fatto di notte e di stelle si irradiò tutt'attorno e la Creatura cominciò a sognare e a scorgere cose mai viste, mondi lontani oltre lo sguardo consueto, realtà sconosciute che si aprivano davanti a lei, scoprì che il castello non aveva più confini e anzi, il mondo intero ne faceva parte.
La settima arancia era lì che attendeva, era l'ultima e la Creatura la soppesava pensierosa. Il gioco era finito? Tutti quei soli si sarebbero spenti portandosi via ogni colore? Cosa ci sarebbe stato oltre? Tentennava, era indecisa, si tormentava ma alla fine la gioia di sapere cosa ci fosse ancora da scoprire, fu così forte che anche la settima arancia fu tagliata.
Un sole infuocato di un viola intensissimo s'irradiò su tutto e fu silenzio. Un silenzio in cui tutto era udito in cui tutto era visto.
La Creatura vide la sua paura e il suo nascondersi, ma tanta era la bellezza è l'amore di cui era ricolma che, come una pelle vecchia e rinsecchita queste emozioni le caddero di dosso. 
Ora nel suo cuore c'era un nuovo spazio, uno spazio vuoto in cui la luce di mille colori si rifletteva e in cui poteva accogliere quella parte di se che con un battito d'ali, una mattina, le aveva fatto trovare un magico cesto d'arance davanti alla porta.

Annamaria

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